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di Agnese Stagni

IL REGNO DI PIETRA
 

C’era una volta una donna che non era molto sagace e spesso la gente la prendeva in giro.
Un giorno, durante una battuta di caccia, si perse nel bosco, non trovando più la strada di casa; in quel momento si mise a piangere. Da quelle parti passò un elfo e le chiese il perchè del pianto e lei rispose che aveva perso la via di casa. L’elfo le disse che le avrebbe dato aiuto per cinque monete d’oro.
Non avendo i soldi, la condusse in una grotta dove avrebbe passato la notte.
Il mattino seguente, la donna fuggì dalla grotta e incontrò un mago che le propose un’offerta: andare in cima al monte più alto e raccogliere un fiore dai petali rosa che serviva per una pozione.
Così si incammino per vari giorni, raggiunse il monte più alto e raccolse il fiore. Portato il fiore al mago, quest’ultimo le diede una spada, una pozione e una cartina che le sarebbe servita per trovare la via di casa.
Quando fu nel suo regno vide che la città aveva tramutato in pietra e scoprì che l’elfo era l’artefice di tutto quel disastro. Non sapendo come fermarlo, sentì le voci del mago che le suggeriva di usare gli strumenti, così prese la spada e, con il bagliore del sole, uccise l’elfo.
Non sapendo come far tornar normale il suo regno, ci versò poche gocce sopra, ma non accadde nulla, quindi si mise a piangere dalla disperazione.
Per sua fortuna, le lacrime caddero sulla pozione che iniziò ad avere effetto e, così, tutto il regno si liberò dalla maledizione e tutti vissero felici contenti.


CHI DORME NON PIGLIA PESCI


In un grande bosco, vivevano tanti animali, tra i quali un coniglio di nome Tipete e una formica di nome Fulmine. Una mattina Fulmine, per andare a prendere delle carote in un campo vicino al bosco, si dovette alzare molto presto perché la strada era lunga.
Dopo un’ora dalla sua partenza, la formica, fu superata da un coniglio, che così mangiò tutte le mele.
Nel tornare indietro il coniglio, vide che la formica non era ancora arrivata a metà strada e, di conseguenza, si mise a ridere. Allora la formica la volle sfidare ad una gara di distanza per arrivare, dai margini del bosco, fino al ponte sul fiume, lontano più di un km.
Così, il giorno seguente si trovarono e il coniglio si presentò alla corsa con un bel cestino di mele e scommise con Fulmine, che chi fosse arrivato per primo, avrebbe vinto tutte quelle succulenti mele. L’orso diede il via alla gara, e così Fulmine si incamminò piano piano, mentre Tipete si mise appoggiato ad un albero e iniziò a dormire perché tanto, con due salti, sarebbe arrivato al traguardo.
Dopo diverse ore, la formica era ormai arrivata al traguardo, e il coniglio si svegliò e iniziò a saltare verso l’arrivo, ma era troppo tardi.
La formica vinse tutte le mele e il coniglio si mise a piangere per la disperazione.
Così Fulmine andò vicino al coniglio e gli disse un vecchio proverbio “chi dorme non piglia pesci”.