IL BAR DEI NUMERI VINCENTI
C’era una volta un bambino di nome Maurizio che era sciocco ma molto
fortunato ed aveva un bar in cui lavorava per sua madre.
In questo bar vendevano anche biglietti per la lotteria, oltre a varie
bevande.
Un giorno decise di provare a giocare, comprò un biglietto che se lo
dimenticò sul tavolo del suo bar ma per sbaglio un signore che aveva anche
lui giocato alla lotteria, posò il suo biglietto parallelo a quello di
Maurizio e ordinò una birra.
Finito di bere il signore riprese il biglietto di Maurizio per sbaglio e
andò via.
Il sabato successivo furono estratti i numeri e Maurizio controllò il suo
biglietto e si accorse che i numeri corrispondevano, geloso della sua
vincita non disse nulla a nessuno.
Ma il suo amico Costantino si accorse che il vero proprietario del biglietto
non era Maurizio ma il signore della birra.
Credendo di fargli un favore scambiò di nuovo i biglietti e così Maurizio
coprendo di insulti Costantino perse dieci milioni di dollari.
Maurizio restò povero per il resto dei suoi giorni, e sciocco come era non
ebbe mai più altre occasioni come quella.
CHI DORME NON PIGLIA PESCI
C’era una volta Simone il castoro che aveva una impresa di costruzione dighe
ed aveva come rivali diverse famiglie della sua specie. Un giorno il sindaco
Alberto decise che avrebbe dato il permesso di costruire una prestigiosa
diga solo al progetto migliore; ed la gara allora iniziò.
Simone il castoro si mise a lavoro studiando giorno e notte un progetto
vincente, visto che ci teneva molto alla diga, perché l’avrebbe reso famoso
e di conseguenza ricco.
Finalmente dopo giorni e giorni al castoro venne l’ispirazione e disegnò la
diga.
Un collega architetto, Luigi , si intrufolò in casa sua rubandogli il
progetto mentre stava facendo un pisolino .
Simone disperato, giurò vendetta e rasò al suolo Castorlandia. Fu una
strage, e nessuno sopravvisse.
E così non ottenne il permesso per la costruzione della diga. Se non avesse
dormito in quel momento ora sarebbe ricco sfondato, però è finita così.
La morale insegna: “chi dorme non piglia pesci”.
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