| 
     
     
    Nel pomeriggio ci si recherà alla vicina 
    Ercolano, altro centro archeologico di straordinario interesse, al pari di 
    Pompei. Si spiegherà brevemente lo sviluppo storico della città, che non 
    dovette essere molto dissimile da quello di Pompei e il fatto che anch’essa 
    venne seppellita dall’eruzione vesuviana del 79 d.C. Si sottolineerà che 
    Ercolano, diversamente da Pompei, fu investita da un torrente fangoso che, 
    solidificandosi, assunse col passare col tempo una consistenza compatta, 
    sicché le strutture murarie furono maggiormente danneggiate, ma che d’altra 
    parte ciò fece sì che il materiale originario si conservasse meglio, specie 
    il legno. È del resto proprio per questo aspetto che gli scavi di Ercolano 
    presentano un particolare interesse. 
    Si giungerà all’ingresso agli scavi, sul corso Ercolano dell’attuale 
    abitato, di fronte alla strada che scende dall’autostrada. Si spiegherà la 
    pianta della città, che presenta uno schema regolare con strade ad angolo 
    retto. Si scenderà quindi lungo un viale che offre un panorama della città, 
    e si individuerà ciò che contraddistingue la città, centro più piccolo di 
    Pompei e prevalentemente abitata da gente di umile condizione, senza un 
    grande sviluppo economico e commerciale. Solo nell’ultimo periodo della sua 
    vita la città ebbe uno sviluppo, e ciò è testimoniato da alcune lussuose 
    case panoramiche situate soprattutto al margine della città. Si visiteranno 
    quindi la Casa d’Argo, la Casa dell’albergo, la Casa dell’atrio a mosaico, e 
    la Casa dei cervi, anche perché in queste costruzioni l’impianto 
    tradizionale appare modificato rispetto al tipo consueto che troviamo a 
    Pompei: le loro varie parti non presentano la disposizione assiale, e mentre 
    l’atrio è orientato ad est o ad ovest, dove si apre l’ingresso, i peristili, 
    i giardini, i solai sono orientati verso sud in posizione panoramica con 
    vista sul mare.  
    Si visiteranno quindi altre abitazioni private che presentano delle 
    caratteristiche singolari, come la Casa a graticcio, così denominata per la 
    costruzione con pareti intessute di scheletro ligneo e a graticciato di 
    canne, tipo di casa popolare e raro esempio di una casa costruita in povera 
    struttura e suddivisa in piccoli appartamenti di affitto, con un cortiletto 
    centrale.  
    Altri resti di primario interesse che verranno visitati sono la Casa del 
    Tramezzo di legno, così denominata per una specie di porta pieghevole di 
    legno, che separava il tablino dall’atrio, preziosa testimonianza di 
    architettura domestica destinata a conservare l’intimità della casa che ci è 
    tramandata solo a Ercolano. Seguirà la Casa Sannitica, che conserva più di 
    ogni altra la struttura di un’abitazione di tipo preromano; la Casa del 
    Bicentenario; e la Casa di Nettuno e Anfitrite, una casa a due piani, cui è 
    annessa la bottega meglio conservata che ci sia pervenuta dall’antichità, 
    con numerose anfore vinarie depositate in apposite scansie lignee. 
    Seguirà quindi una visita alla palestra; alle Terme - che risalgono al primo 
    periodo augusteo, con decorazioni dell’età giulio-claudia - e alla Casa 
    della Gemma. Alla fine si visiteranno le Terme suburbane.  
    IV giorno: sarà dedicato ad una breve visita di Napoli, di cui si 
    visiterà al mattino il Museo Archeologico Nazionale, che è forse la raccolta 
    più completa di opere d’arte, oggetti e documenti relativi alla civiltà del 
    mondo classico, e che completa le visite a Ercolano e Pompei, poiché 
    conserva i resti rinvenuti dagli scavi delle città sepolte. Al pomeriggio si 
    visiterà brevemente il centro storico del capoluogo campano.  
    V giorno: sarà dedicato al viaggio di ritorno a Trieste.  
     |