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L’ ambiente
La provincia di Oristano, istituita nel 1974, è composta da 88 comuni. Il suo
territorio è posto nella Sardegna centro occidentale e confina a Ovest con il
Mar Mediterraneo, a Nord con la catena del Montiferru, a Est con il Mondrolisai,
il Sarcidano e l’ Altopiano della Giara e a Sud con la pianura del Campidano. Un
territorio percorso dal fiume Tirso e formato da un sistema di stagni e lagune.
L’oristanese ha conservato intatte le coste del Sinis, che sono ancora allo
stato naturale e così ampi tratti del litorale che si integrano con le pinete e
gli specchi d’ acqua circostante dove vivono fenicotteri rosa e altre specie
ornitologiche. Il tema marino appare dominante ma non di minor rilievo è l’
attrattiva offerta dal turismo montano con il sistema del Montiferru.
La storia
La storia della provincia di Oristano si può articolare in tre grandi momenti. A
partire del 6000 a.C. fino al 9000 d.C. attraverso tutta l’era neolitica,
nuragica, fenicio-punica fino all’ era romana e a quella bizantina. Nel 1070 la
popolazione di Tharros si trasferì, alla ricerca di un luogo più sicuro, in
quella che oggi è la città capoluogo di Oristano L’orma della storia ha poi,
percorso I fasti e le sventure del Giudicato d’ Arborea (autogoverno) che, dal
900 al 1400 inoltrato, l‘ha trasformato in quella società arborenese evoluta nei
più diversi campi, dell’economia, della legislazione e della cultura. Oristano
ha raggiunto la sua massima importanza nel periodo finale del quattordicesimo
secolo quando Eleonora d’ Arborea si è battuta contro gli Aragonesi per
l’autonomia della Sardegna. Nel 1409 con la vittoria degli Aragonesi inizia la
caduta del Giudicato d’ Arborea e la fine dell’indipendenza della Sardegna.
Infine l’ultimo segmento che dal 1400 conduce conduce fino ai giorni nostri
attraverso l’epoca aragonese, quella spagnola e sabauda.
Le tradizioni
La Provincia di Oristano è un territorio dove le manifestazioni scandiscono i
mesi dell’ anno ad iniziare dai fuochi propiziatori che ardono per un’intera
notte, in occasione della ricorrenza di Sant’ Antonio Abate. A febbraio, durante
il carnevale, oltre I carri allegorici, si svolge ad Oristano la Sartiglia. Essa
consiste in un torneo tra cavalieri dove essi devono riuscire ad infilzare dal
loro cavallo in corsa, con uno stocco una stella sospesa a mezz’aria. Secondo le
antiche credenze popolari, più saranno le stoccate andate a segno, migliori
saranno gli auspici per il raccolto. Marzo e aprile appartengono ai riti della
Settimana Santa e delle celebrazioni religiose. Maggio e giugno sagre e
manifestazioni introducono ai mesi estivi. A luglio e ad agosto ci sono la fiera
del Tappeto di Mogoro e la mostra-mercato dell’ artigianato. A settembre ad
Oristano è la ricorrenza di Santa Croce, antica fiera del bestiame.
I monumenti
- Antiquarium Arbonese: ricchissima raccolta di reperti archeologici, neolitici,
nuragici, fenicio-punici e romani.
- Monumento a Eleonora d’Arborea,
- Duomo Beata Vergine Assunta: al suo interno sono presenti vari stili, barocco
e neo-classico.
- Casa di Eleonora d’Arborea, chiesa di Santa Giusta e di San Francesco. |