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filastrocca

De Sbiadilibrite

Cari bambini, vogliate ascoltare
di Berthon la storia vi sto per narrare:
chiudete, su, gli occhi e aprite le orecchie,
nella notte dei tempi ne son successe parecchie.

In un luogo lontano e in un tempo passato,
dai posteri poi Medioevo chiamato,
non c'erano film alla televisione
ma storie vissute con straordinaria passione.

Come quella di Berthon, vivace bambino,
simpatico, allegro e un po’ birichino,
odiava lo studio, amava giocare
così che quell'anno si fece bocciare.

Fu così che decisero, mamma e papà,
di spedire in vacanza il loro figliolo,
in un monastero di benedettini,
per diventar buono come gli altri bambini.

Un giorno di luglio, al calore del sole,
tra l'afa e la sete, grondando sudore,
Berthon sul mulo al monastero arrivò;
ad attenderlo Echus, l'abate, trovò.

Iniziò un viaggio nella grande abbazia
tra canti, preghiere e molta allegria,
"ora et labora", dei monaci il motto,
proprio su questo il nostro Berthon fu edotto.

E giunse il momento, importante davvero,
di visitare il centro del monastero:
la Biblioteca, sapete, bambini?,
dove Berthon trovò i Libercolini.

I monaci chini sul loro lavoro
copiavano a mano con grande decoro
i testi più belli, i testi preziosi
di cui eran davvero molto gelosi.

Molto geloso era il gran Malachia
il bibliotecario dell'abbazia:
un uomo un po’ burbero, saggio e sapiente,
lui, sì che sapeva come istruire la gente.

Ma Berthon si perse tra libri e libroni
lasciando il suo Echus senza ragioni,
e di Berthon iniziò la grande avventura
tuffato nel mondo della lettura.

Accadde che il bimbo Sofia incontrò
e di lei di colpo si innamorò
"l'amor conquistare e la morte accettare
se questo mio Filo saprai apprezzare".

Nel mito di Theo poi Berthon entrò
un giorno da dio egli visse, però,
dopo esser salito sul carro dorato,
con un raggio di sole era giù ritornato.

Col buon dottor Tica ai Poli andò
ad orsi e pinguini a parlarsi insegnò,
un libro una lingua la Professoressa
è, questa, la quarta, la storia che inizia.

La storia di un libro che insegni una lingua
che metta d'accordo le genti del mondo.
Ma ecco che Berthon col raggio di sole
entrò ella sala di Elettricitone.

Dei libri sbiaditi la storia apprese,
dei libri lasciati senza difese.
Col raggio di sole tentò di guarirli
ma, ahimè, purtroppo senza riuscirvi.

Oh, certo, Danusia ho dimenticato
di una vecchia stregaccia mi sono scordato.

E poi la bella Artemisia, che mesce i colori
e nei libri dipinge paesaggi di fiori
col sole dorato ridona speranza,
figure ai libri in abbondanza.

E poi ecco Peter con Campanellino
inventare parole in un attimino,
i libri sbiaditi vide Berthon guarire,
parole e figure ricomparire.

Oh, noi siamo lettori spesso crudeli:
lasciamo che i libri rimangano soli,
rimangano chiusi coi bibliotecari
a farsi mangiare a lungo dai tarli.

Ma ecco che Atlante col gioco del dito
Insegnò al ragazzo assai divertito
come i libri guarire e diffondere la gioia
a grandi e piccini con la lettura.

su dunque, anche voi, che mi state a sentire,
un tuffo nei libri e ci si può divertire.
E' questo il messaggio, per voi, o messeri:
amateli, i libri, e scacciate i pensieri.

E Berthon, mi dite, che fine poi fece?
E' questa la storia per la prossima estate.