Home
intro
nota
cap1
cap2
cap3
cap4
cap5
cap6
cap7
cap8
cap9
filastrocca

Capitolo quarto: dove Berthon incontra la Professoressa, traduce uno strano manoscritto e trova il libro della lingua universale.

Berthon era scappato terrorizzato alla sola idea di dover passare l'estate a studiare il latino, ma si sentiva un po' in colpa perché avrebbe voluto veramente aiutare gli orsi e i pinguini a realizzare i campionati interpolari. All'improvviso si ricordò che nella stanza successiva c'era una persona che forse poteva essergli utile: la Professoressa! Bastava solo convincerla. Il ragazzo entrò armato di fionda e armi varie, la Professoressa con uno sguardo arcigno cercò di intimorirlo, ma Berthon non si lasciٍ neppure impressionare. Lei gli chiese con tono di rimprovero:
- Berthon, cosa fai qui, perché non stai facendo i compiti?
- La scuola è finita - esclamٍò Berthon, e si trattenne dal dirle tutto ciٍ che non sopportava di lei: il rossetto sui denti, il suo corpo scheletrico, senza dimenticare lo sguardo rauco e la voce gobba!
Pur di aiutare i suoi amici polari, si fece coraggio e con tono lecchineggiante le disse:
- Salve! Anche lei qui?! Che bello! Quale buon vento l'ha condotta in questo monastero? Io sono qui per rimediare ai miei sbagli. Sono più pentito di Bruschetta!
La Professoressa non era molto convinta e voleva mettere il suo allievo alla prova; gli mostrò perciò un manoscritto che stava studiando da molti giorni; era un testo incomprensibile, l'insegnante aveva consultato tutti i vocabolari e tutte le grammatiche della Biblioteca, ma invano.
Il testo cominciava così:
















A Berthon bastò un'occhiata per capire ogni parola, e voi, ragazzi, quanto ci avete impiegato?
La Professoressa restò a bocca aperta di fronte alla bravura del suo allievo:
- Bravissimo, ma come hai fatto? Meriti una ricompensa, forse ti serve qualche lezione gratuita di latino?
- No, grazie tante, piuttosto ho bisogno di aiuto per una questione molto importante.
E Berthon spiegò rapidamente il problema dei suoi amici polari.
La Professoressa ci pensò su un attimo e poi esclamò:
-Ma certo, la lingua universale! Esiste un libro molto raro che parla di una lingua che può essere capita da tutti gli esseri del mondo.
-Ce n'è uno anche in questa Biblioteca? - chiese il ragazzo.
- Ma certo, basta trovarlo.
I due cercarono il volume dappertutto: negli scaffali, nei cassetti, dentro gli armadi, sotto le sedie e perfino in bagno. Alla fine, disperati, si sedettero per terra e Berthon vide un grosso libro infilato sotto la scrivania per sostituire una gamba rotta. Incuriosito, lo prese e lesse: MAXI BON LA MAXI LINGUA (che non è una grande lingua).
- Oh, no, non è possibile! – Strillò la Professoressa che, sconvolta e rossa per la vergogna di essere stata superata dal suo allievo più somaro, aprì la finestra per prendere un pٍ d'aria; distrattamente, perٍ, si appoggiٍ alla scrivania (che, rimasta senza un piede d'appoggio, era molto traballante), perse l'equilibrio, sbandò verso la finestra aperta e... cadde nel vuoto con un grido disperato.
Berthon non se ne preoccupò molto, era contento perché era riuscito a trovare il libro e per il lieto fine della storia.