Su
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obiettivi
unità 1
unità 2
unità 3
metodo
verifica1
verifica2
Napoli
Pompei/Ercolano
criteri

Riflessione metodologica


Le lezioni privilegeranno un approccio interattivo, necessario per sollecitare l’attività e la partecipazione diretta dei discenti. Compito del docente, nel coordinare l’attività didattica, sarà quello di valorizzare i singoli apporti integrandoli per condurli ad un’analisi esaustiva. Questa tecnica attiva svilupperà le abilità logiche fondamentali degli studenti, come l’abilità d’analisi, la capacità di scoprire, di individuare e si dimostrerà didatticamente efficace in quanto stimolerà la partecipazione alimentando l’interesse e la motivazione.

Particolare importanza sarà attribuita alla cronologia, che sarà diversificata, in quanto comprenderà date, periodi, durate diverse. Si sceglieranno le date degli avvenimenti che hanno avuto una grande o prolungata risonanza oppure delle conseguenze rilevanti nella vita della società romana. Sarà particolarmente importante sollecitare lo studente a comprendere che “la cronologia è costruita dallo storico, il quale ha ricalcato la determinazione dell’anno del ciclo naturale, e che i calendari (esitanti d’altra parte fra un sistema solare e un altro lunare) sono stati inventati dalle società, dalle civiltà”
[1], come suggerisce Jacques Le Goff.

Costanti saranno i riferimenti ai documenti ed alle fonti antiche, per mezzo dei quali si analizzeranno i valori ed i modelli di comportamento che sono stati elaborati. D’altronde questa modalità si rivelerà produttiva anche per avviare gli studenti ad un giudizio critico in grado di analizzare con maggior penetrazione le riflessioni e le soluzioni che gli uomini e le società hanno dato nel tempo ai loro problemi. Si opereranno inoltre dei confronti con tesi storiografiche moderne: tale attività si rivelerà particolarmente produttiva, perché indicherà i caratteri metodologici e teorici della ricerca storiografica, inoltre risulterà fondamentale per il profilo formativo dello studente, perché in grado di attivare processi di apprendimento connessi al relativizzare, ossia ad assumere la relatività come categoria di pensiero. Nell’analisi delle fonti e delle interpretazioni storiografiche – condotta attraverso un’opera di mediazione dell’insegnante – l’allievo sarà sollecitato ad operare una distinzione tra fatti, interpretazioni, opinioni e pregiudizi, comprendendo le ragioni profonde del testo, stimolando e favorendo un atteggiamento mentale critico, decentrato e flessibile.
Ci si avvarrà anche dell’apporto della cartografia, di carte di ricerca e di spiegazione, necessarie per cogliere la lunga durata iscritta nello spazio, per quantificare, localizzare e formulare ipotesi esplicative. I riferimenti al quadro geografico risultano del resto essenziali, in quanto tale quadro evolve sotto l’azione della storia.
Si leggeranno inoltre dei testi volti ad interpretare la situazione storica oggetto di studio con gli apporti delle scienze sociali (demografia, economia, sociologia, antropologia culturale…), in modo tale da mettere in luce i processi di formazione e di trasformazione delle organizzazioni sociali. Costanti saranno i riferimenti alla storia della cultura materiale, in quanto la vita materiale e la vita economica sono strettamente collegate. Come sostiene Jean-Marie Pesez
[2], “La storia della cultura materiale presenta il vantaggio di introdurre l’uomo nella storia, per il tramite del vissuto nei suoi aspetti materiali. La storia può limitarsi a scoprire la dinamica dei rapporti sociali e a mettere a nudo i meccanismi economici? Pare ugualmente legittimo tentare di conoscere le condizioni degli uomini coinvolti in questi rapporti e presi in questi ingranaggi”. È stato Fernand Braudel a sottolineare l’importanza di questi aspetti: la storia è fatta dagli oggetti, dagli utensili, dai gesti dell’uomo comune; solo questa vita lo tocca nella sua quotidianità, assorbe i suoi pensieri ed i suoi atti. Tale approccio consentirà di analizzare le condizioni di lavoro e di vita degli antichi romani e mirerà all’obiettivo di far ricostruire attraverso la storia della cultura materiale i rapporti sociali ed i modi di produzione.
Fine ultimo che si persegue attraverso tale metodologia è quello di guidare gli studenti ad acquisire una mentalità storica, in grado di comprendere le trasformazioni che gli uomini hanno operato nella loro storia, nei modi e nelle forme di produzione.


[1] Cfr. Jacques Le Goff, Ricerca e insegnamento della storia, cit., pp. 23-24. [2] Cfr. Jean-Marie Pesez, Storia della cultura materiale, in La nuova storia, a cura di Jacques Le Goff, Milano, Mondadori, 1980, p. 204.