ESPRESSIONISMO E ASTRATTISMO Il superamento del naturalismo in pittura è particolarmente evidente in movimenti come l'espressionismo e l'astrattismo. Ma l'astrattismo non è che il momento conclusivo di un lungo processo, iniziatosi con il romanticismo, che è andato sempre più negando all'arte il compito di descrizione della realtà esterna, per attribuirle piuttosto quello di esprimere all'esterno il sentimento interiore dell'artista. Troviamo infatti l'antinaturalismo cromatico di Gauguin e la trasfigurazione della realtà a favore del proprio “io“ di Van Gogh, entrambi postimpressionisti; l'accentuazione delle linee e dei colori per deformare la realtà in base all'emotività individuale, propria dei simbolisti; la volontà di opporsi alla meccanica riproduzione del reale propria del cubismo (che a differenza degli altri movimenti, però, si propone di “capire“ la realtà attraverso la propria coscienza e non di esprimere l'immediatezza del proprio sentimento); per arrivare infine al fauvismo, all'espressionismo e all'astrattismo. I “FAUVES“ La nascita del termine fauves (“belve“) si deve al critico L. Vauxelles, che lo adottò in occasione della prima mostra del gruppo, al Salon d'Automne del 1905. Il pubblico e la critica escono infatti frastornati dalla foga irruente e dalla novità di questi pittori, soprattutto per l'uso violento e provocatorio che fanno del colore. Belve, dunque, venivano definiti questi artisti per la forza della loro carica espressiva. I Fauves non sono un gruppo organizzato, non hanno un programma e non stendono un manifesto esplicativo. La loro posizione non è che la conseguenza estrema ed esplosiva della polemica antimpressionista: contrappongono alla teoria della pittura come riproduzione delle impressioni suscitate dalla realtà nell'artista, quella della pittura come espressione esclusiva dell' “io“. L'artista “vede“ la realtà in un certo modo, diverso da come appare a tutti gli altri, perchè la “sente“ così e così la rende, soggettivamente, proiettando in essa il proprio sentimento, senza obbedire a regole esteriori. I Fauves traggono dalle varie correnti postimpressioniste (simbolismo, primitivismo, divisionismo) e da Van Gogh, il gusto per un cromatismo violento e innaturalistico, rifiutano le convenzioni prospettiche, rifiutano il chiaroscuro e semplificano i contorni delle figure. Ci sono indubbi elementi in comune tra il fauvismo e l'espressionismo, la corrente che si forma in Germania negli stessi anni. Tuttavia quest'ultimo, per una diversa situazione storica, sociale e politica, tende soprattutto all'espressione di un mondo inquieto e angosciato, mentre il fauvismo rivela sempre la finezza e l'equilibrio propri della Francia. Facevano parte del gruppo: Henri Matisse, Andrè Derain, Maurice de Vlaminck, Kees Van Dongen. ESPRESSIONISMO
Il termine designa una tendenza artistica che, diffusasi in tutta Europa nei
primi due decenni del Novecento, fece dell'espressione (da ex-primere,
ovvero spingere fuori) del sentire del soggetto, delle sue emozioni e stati
d'animo, il cardine di un linguaggio di forme “brute“, semplificate ed
essenziali. ASTRATTISMO L'astrattismo porta all'estremo le tesi dell'espressionismo: non bisogna limitarsi a proiettare la nostra vita interiore negli oggetti reali dipinti, ma abolirli completamente visualizzanzo con forme, linee e colori l'insieme di sentimenti che si agitano dentro ciascuno di noi. Colui che, più di tanti altri contemporanei, viene ritenuto il creatore dell'astrattismo è Vassilij Kandinskij che, nel 1910, dipinge un acquerello che può essere considerato la prima opera astratta. Nel 1911, insieme a Franz Marc costituisce il gruppo del Cavaliere Azzurro (Der Blaue Reiter) che si scoglie nel 1913; ma i semi dell'astrattismo sono ormai gettati e d'ora in poi si diffonderà con rapidità.APPROFONDIMENTI
Henri Matisse(1869-1954).
Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938).
Vassilij Kandinskij (1866-1944). |
Percorso interdisciplinare di paola zanzi anno scolastico 2004-2005 liceo scientifico "G.Oberdan" Trieste
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