STREGHE

Che cos’è una strega?

Secondo antiche credenze popolari, la strega è un essere favoloso con l’aspetto di una donna o una donna reale dotata di poteri soprannaturali, capace di compiere atti di magia e di entrare in contatto con le potenze infernali.

In alcune popolazioni africane lo stregone (o sciamano) è molto stimato ed è considerato come colui che attraverso la magia può guarire le persone dalle malattie.

Nel Medioevo, invece, la Chiesa si preparava a intraprendere la sua battaglia contro il Male e, con gli eretici e gli stregoni, furono soprattutto le donne, le “streghe”, a farne le spese: non potevano che essere le femmine, infatti, le preferite dai diavoli, poiché essi, come maschi, ambivano ad avere alleate del sesso opposto, formando “coppie nere” che si venivano a opporre alla famiglia cristiana. Così le spose degli inferi, le streghe, videro maturare la loro tragedia.

 

La caccia alle streghe e l’Inquisizione

La caccia alle streghe caratterizzò un intero periodo della storia religiosa europea dal XV al XVII secolo come persecuzione contro donne considerate streghe malefiche e formalmente riconosciute dalla Chiesa come donne dotate di qualità soprannaturali, che avrebbero acquistato stipulando un patto con il demonio. Le persecuzioni però non erano limitate alle sole presunte streghe, ma colpivano anche coloro che avessero fatto ricorso ai loro magici servigi. Coloro che furono accusati di stregoneria durante queste persecuzioni furono ritenuti colpevoli di un’enorme quantità di crimini contro le leggi di Dio e dell’uomo: distruzione maligna dei raccolti e degli animali dei loro vicini, omicidio per malaugurio, per malocchio o con la magia delle effigi e talvolta per mezzo di sacrifici umani. Per coloro che dirigevano le persecuzioni, questi crimini erano odiosi, ma, in un certo senso, minori: la colpa più grave di cui uno potesse macchiarsi era, o almeno così si pensava, la venerazione al altri oltre che a Dio.Si credeva che le streghe offrissero tale venerazione a Lucifero, eterno avversario del bene, e agli angeli caduti che erano suoi servitori all’Inferno. Questo era il peccato delle streghe, la loro offesa contro Dio, che meritava la morte in questo mondo e la dannazione nell’altro.

Teorizzata da J. Nider nel suo Formicarius (1440) e specialmente dai  due domenicani H. Insitoris e J. Sprenger nel loro Malleus Maleficarum (1489), la caccia alle streghe spesso non fu altro che una forma di lotta crudele per la conservazione religiosa, sia cattolica che protestante, contro i propri nemici e contro il paganesimo. Infatti la pena riservata alle streghe dall’Inquisizione fu quasi sempre la morte, spesso preceduta dalle più atroci torture o eseguita sul rogo.

 

La strega in letteratura

Le streghe dell’antichità erano per lo più benevolmente tollerate all’interno della società: in qualche caso erano persino esaltate. Delle loro doti si parlava con stupore e meraviglia, mai con raccapriccio: lo dimostrano le stupende figure della mitologia ellenica come Circe e Medea, l’archetipo e il prototipo di tutte le streghe belle e affascinanti, capaci di incantesimi straordinari.

Le cose cambiano più tardi, presso i Romani, pratici e dissacratori: lo conferma Orazio presentando la sua Canidia, una strega orribile dalle unghie aguzze e dai capelli spettinati in cui si annidano serpenti. Canidia è necromante ed esperta in filtri d’amore, ma le sue pratiche vengono descritte in tono satirico e irriverente.

Con l’imporsi del Cristianesimo la situazione peggiorò ulteriormente: il Dio Onnipotente del Vecchio Testamento è colui al quale ci si deve rimettere, è colui al quale si implora il perdono per le colpe commesse e non c’è possibilità di appellarsi altrove. Le pratiche magiche diventano così uno dei più gravi peccati contro Dio, poiché coloro che ne fanno uso cercano di opporsi alla sua volontà. La Bibbia in proposito è esplicita: «Non sopporterete che vivano gli stregoni» (Esodo, 22,18).

 

 

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Percorso interdisciplinare di Pamela De Pasquale Anno Scolastico 2004-2005 Liceo Scientifico "G.Oberdan" Trieste