Libertà di
vivere e di guarire
In questi ultimi mesi la vita politica e la società italiana è stata
attraversata dal grande tema della “Libertà di ricerca” in relazione
all’utilizzo delle cellule staminali embrionali. In seguito alla legge sulla
procreazione assistita che vieta “la produzione di embrioni umani a fini di
ricerca o di sperimentazione”, sono state raccolte le firme necessarie per
proporre un referendum abrogativo della legge. I quattro referendum proposti
dai radicali, in merito ai quali è prevista una consultazione popolare per
il prossimo 12 giugno, riguardano non solo la legge sulla fecondazione
assistita, ma anche il tema del diritto alla vita.
- Il primo referendum:
con esso si vuole rendere possibile l’eliminazione dell’embrione mediante la
sperimentazione distruttiva, la clonazione ed il congelamento degli embrioni
in soprannumero, non per il loro impianto in una fase successiva, ma per la
loro distruzione ai fini del prelievo di cellule embrionali per scopi
scientifici e terapeutici.
- Il secondo referendum: esso vuole 1) rendere
possibile ricorrere alla fecondazione assistita anche se non c’è la prova
della sterilità nella coppia, 2) che la donna possa rifiutarsi di accogliere
il figlio concepito, dicendo di no al trasferimento in utero dell’embrione
nei due o tre giorni successivi alla sua formazione, 3) che sia possibile la
selezione degli embrioni, 4) che si possa generare in una sola volta un
numero illimitato di embrioni e 5) che sia permessa la crioconservazione.
- Il terzo referendum: esso è identico al secondo referendum ma chiede
soltanto che siano negati i diritti di tutti gli altri soggetti; con
l’approvazione di questo referendum diventa più che reale il rischio che un
figlio diventi una semplice questione di un capriccio di un ricatto.
- Il
quarto referendum: denominato “per la fecondazione eterologa”, chiede di
eliminare il divieto di procreazione eterologa, cioè da donatori esterni
alla coppia. L’obbiettivo sarebbe quello di ampliare la possibilità di
ricorrere alla fecondazione assistita anche a chi ha problemi di salute ed
in particolare a coppie completamente sterili. Quello che non viene detto è
che con questo referendum verrebbe impedito il diritto del figlio di
conoscere le proprie origini (importante non solo per ragioni psicologiche,
ma anche per ragioni mediche).
E’ inutile dire che nella ricerca sulle
cellule staminali sono riposte le speranze di migliaia di malati di tutto il
mondo; esistono però linee di ricerca su malattie come il parkinson, il
diabete, l’Alzheimer, la sclerosi multipla e molte malattie cardiovascolari.
Ma cosa sono queste cellule staminali? La parola staminali significa
“originarie”, “basilari”; si tratta di cellule capaci di replicarsi e di
dare origine a molti altri tipi di cellule via via più specializzate.
L’embrione, all’inizio, è composto d cellule ciascuna delle quali è capace
di dare origine a tutto l’organismo; per questo, tali cellule vengono
chiamate totipotenti. Quando l'embrione arriva ad avere 16 cellule (circa 3
giorni di vita), questa capacità viene perduta; le cellule che costituiscono
la massa interna dell’embrione divengono pluripotenti, rimangono cioè capaci
di produrre tutti i tessuti dell’organismo. Sono queste in senso proprio le
cellule staminali; subito dopo, le cellule si differenziano ulteriormente e
andranno a costituire tutti i diversi tessuti dei vari organi. Esse, oltre
che nell’embrione nella sua prima fase di vita, si trovano nel cordone
ombelicale e anche in molti tessuti dell’adulto: il sistema delle cellule
staminali attivo all’inizio della vita dell’embrione si conserva dunque, in
parte, per tutta la vita. La terapia, invece, attraverso le staminali adulte
è già una realtà per la leucemia, le lesioni ossee, le ustioni, il trapianto
di cornea; il loro uso inoltre non prevede la soppressione di embrioni né la
loro clonazione. Davanti a questi risultati ottenuti con le staminali adulte
e con quelle del cordone ombelicale, si comprende che non c’è alcuna
necessità di ricorrere alle cellule staminali dell’embrione, ma su tale
questione le coscienze si dividono. Infatti i cattolici affermano che
l’embrione umano vivente è un soggetto umano con una ben definita identità,
il quale incomincia da quel punto il suo sviluppo, tale che in nessun stadio
ulteriore può essere considerato come un semplice accumulo di cellule. Come
individuo umano ha diritto alla sua propria vita e ogni intervento che non
sia a favore dello stesso embrione, diviene un atto lesivi di tale diritto.
Facendo ciò, l’ideologia cattolica influenza e rallenta la ricerca
scientifica provocando dei dibattiti che denunciando, in particolare, il
silenzio legislativo sugli embrioni congelati già prodotti in Italia,
destinati a morire entro 5 anni e che potrebbero essere donati alla ricerca.
Bisogna ricordare inoltre che il progresso della ricerca scientifica è ben
diversa da dall’emergere del dispotismo scientifico che emerge ogni giorno
di più; in un regime democratico e pluralistico. La prima garanzia nei
confronti della libertà dell’uomo di manifesta nel rispetto della dignità
dell’uomo, in tutte le fasi della sua vita e al di là delle doti
intellettuali o fisiche di cui gode o di cui è privato. Perciò l’obbiettivo
primario dovrebbe essere quello di trattare l’uomo sempre e comunque come
fine, come valore e mai soltanto come un puro mezzo o semplice oggetto. Ma
chi può dire che l’uomo conterrà la ricerca entro questi confini e che non
si possa spingere oltre? |