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DIARIO DI VIAGGIO di Erika Stoka

 

 

Ore 7.30 nel piazzale antistante alla Fiera di Trieste il pullman ci aspetta per portarci a Marano Lagunare, partenza ore 7.40.
Sul pullman c'è una bella atmosfera proprio da gita scolastica; dopo circa un 'ora siamo in dirittura d'arrivo. Marano è una Oasi faunistica protetta dal WWF, un ambiente dove le varie specie animali e vegetali si riproducono naturalmente senza l'intervento dell'uomo e sono salvaguardate con buon risultato anche perché il suo accesso è limitato. La guida ci illustra la storia della laguna, la sua formazione e gli animali, soprattutto uccelli. Armata di macchina fotografica riesco a fare delle belle foto ai cigni, alcuni molto giovani hanno le penne ancora scure, gli altri sono di un candido abbagliante. Camminando sulle passerelle in legno che si trovano tra i cannetti vedo le anatre e il germano reale, che si avvicinano ma non tanto da poterli fotografare bene.
Ore 9.10 prendiamo la barca che ci porterà nella laguna. Lì ci rimpinziamo di dolci e ascoltiamo la nostra guida Adriano che anima un po' la gita invitandoci ad osservare i vari uccelli presenti in questa stagione. Ad esempio i cormorani, il tarabuso, il mariglione e la galinella d'acqua picollissima anatra molto elegante con la sua livrea nera. Arrivati al capannone detto anche casone, tipica costruzione della zona con il tetto di paglia, con al centro un grande fuoco e il fumo che esce da un buco nel tetto molto stretto che impedisce all'acqua di entrare, e tutto intorno molte panche dove le persone si siedono per riscaldarsi e mangiare. Lì abbiamo mangiato i pesci che ci hanno offerto e cantato anche canzoni triestine. Alla fine quando ce ne siamo andati la quiete è tornata finalmente padrona della laguna!
Tornati con la barca sulla terra ferma, abbiamo ripreso il pullman e tutto il tragitto verso Trieste è stato abbastanza tranquillo perché eravamo un po' stanchi, ma soddisfatti della bella gita.