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Ecco di nuovo il rimbombare di un tuono, e mi torna in mente quella maledetta notte che non dimenticherò mai. Era sera, in piena oscurità il cielo risuonava e vomitava quei terrificanti tuoni, stava diluviando, e non riuscivo neanche a vedere la punta del mio naso. Mi trovavo in auto, stavo tornando a casa dopo quel viaggio di lavoro, ma non so come, mi persi e finii su una strada isolata in campagna. Di colpo, una strana ombra mi attraversò la strada, non stavo correndo, ma l’asfalto era scivoloso. Frenai di colpo, ma qualcosa urtò la mia macchina…Immediatamente presi una torcia e scesi a vedere cos’era, ma non trovai niente, solo una piccola ammaccatura sul paraurti. Rimontai in auto ed accesi il motore che faceva strani rumori. Un lampo squarciò il cielo e improvvisamente tutte le spie dell’automobile si accesero; il clacson suonò, e gli abbaglianti si illuminarono. In quei pochi secondi riuscii a vedere una faccia orripilante su due piedi che stava davanti alla macchina, immobile mi fissava, poi tutto svanì…Mi strofinai per benino gli occhi, pensavo fosse stato colpa di quei bicchieri di vino che mi provocavano le allucinazioni…magari fosse stato così…Riprovai ad accendere l’automobile, ma non diede nessun segno di vita. Scesi dall’auto imprecando, ed iniziai a camminare lungo la strada sotto la pioggia incessante. Non sono un tipo che si spaventa con facilità, ma quel volto mi aveva messo paura…Una luce mi attirò in una direzione, pensavo ci fosse qualcuno che mi avrebbe potuto aiutare, ma non m’immaginavo quello che avrei trovato. In men che non si dica mi ritrovai a camminare in mezzo a delle lugubri tombe. Vidi che la luce era provocata da una vecchia lanterna con un fioco bagliore, appoggiata sopra ad una tomba la cui lastra era aperta. Mi avvicinai e ci sbirciai dentro, c’era una scala a chiocciola che portava in basso…molto in basso. Udii delle voci provenire dal suo interno, voci che parlavano una lingua che non avevo mai sentito sulla terra, sembrava molto antica e inumana…con grugniti e sussurri in sottofondo…Restai in ascolto cercando di comprendere qualche parola, se si può chiamarle così, era una voce infernale…Il naso m’iniziò a prudere e inconsciamente starnutii e il rumore  rimbombò all’interno dell’apertura. Le voci che sentivo un attimo prima si ammutolirono e poco dopo udii dei passi che salivano le scale. La mia coscienza mi consigliò di nascondermi o fuggire ed io l’ascoltai.

Mi nascosi dietro ad una roccia e quello che vidi in seguito mi segnò per tutta la vita. Una creatura orribile sbucò dall’apertura…mi accorsi che era la stessa che avevo visto prima davanti all’automobile, era terrificante, aveva un colore indescrivibile e la forma pure, riuscii a capire che aveva quattro arti e camminava a quattro zampe. Cercai di allontanarmi da lì, ma così facendo attirai l’attenzione della creatura che si precipitò su di me…iniziai a correre cercando di raggiungere la strada. Nella fretta inciampai e caddi a terra, la bestia mi azzannò ad una gamba, e sentii un dolore lacerante al polpaccio sinistro.

Afferrai un ramo e glielo scaraventai in testa con tutta la forza che mi rimaneva, mi alzai e scappai. Riuscii a raggiungere la strada e senza neanche accorgermi fui investito da una macchina in corsa. L’incidente non mi provocò gravi ferite, e guarii in velocità. Ma da quella notte non facevo che sognare quell’oscuro cimitero, e quella penetrante voce rimbomba ancor adesso nella mia mente…Nessuno mi volle credere, dicevano che ero matto! Ora mi ritrovo in questa casa di pazzi, anche se io non lo sono, consapevole di quello che avevo visto…
 

Alice Avian, Liceo Scientifico "G.Galilei" Trieste