Era piena notte e mi ritrovavo ad errare senza meta nell’oscurità completa, solo
l’esile luna illuminava il mio cammino. Mi trovai di fronte ad un tenebroso
fitto bosco che si stagliava all’infinito. Camminai avanti fino ad arrivare alla
sua soglia, ed entrai. Al suo interno l’aria era pesante e cupa, si potevano
udire diversi strani rumori che mi facevano venire la pelle d’oca.
Improvvisamente sentii un fruscio dietro di me, girandomi vidi che la via da cui
ero entrato si era chiusa, oscurata da possenti alberi. Fui colto da
un’improvvisa angoscia, ma continuai a camminare avanti. Udii fruscii e mormorii
raccapriccianti intorno a me, avevo la sensazione di essere osservato, e perciò
affrettai il passo. C’erano dei lupi che ululavano in quel tetro posto, motivo
in più per non fermarmi. Ad un certo punto notai una bianca figura di fronte a
me, mi avvicinai incuriosito e vidi che era una donna scalza, vestita di bianco
che mi fissava…La sua pelle aveva il color del latte, il suo volto pallido aveva
le guance scavate, una piccola bocca e dei lunghi capelli neri che le coprivano
parte del viso. Quello che mi colpì di lei furono gli occhi grigi e penetranti
che non smettevano di fissarmi, come un’aquila fissa la sua preda. Tuttavia non
erano degli occhi crudeli, mi facevano percepire dei sentimenti di dolore e
tristezza. Provai un brivido che mi percorse la schiena e mi fermai al suo
cospetto, ella non fece un minimo movimento e continuava a scrutarmi. Rimasi
come pietrificato, non riuscivo a muovere un dito e la mia mente era in uno
stato confusionario…non sapevo quello che volevo fare, se urlare e scappare, o
andarle incontro. Non capivo neanche i miei sentimenti, mi
sentivo…vuoto…incapace di intendere e di volere. Un venticello gelido mosse le
foglie degli alberi ed ella si girò di scatto, e finalmente il sangue continuò a
scorrere nelle mie vene… Di colpo lei iniziò a correre come se fosse inseguita
da qualcuno o qualcosa. Senza neanche pensare la seguii per raggiungerla e ogni
tanto mi voltavo indietro avvertendo una sensazione di terrore…Arrivai ad uno
spiazzo davanti ad una piccola cascata e trovai quella donna che guardava dietro
di me con gli occhi terrorizzati come se ci fosse qualcuno. Sentii una presenza
malvagia alle mie spalle…e un enorme ombra oscura mi colpì fortemente alla
testa…caddi a terra e persi i sensi, l’ultima cosa che sentii fu un acuto
grido…Come sono riuscito a salvarmi non ricordo, so solo che non metterò mai più
piede in quel posto maledetto! |
Alice Avian, Liceo Scientifico "G.Galilei" Trieste |