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Il giorno 20 dicembre abbiamo fatto una visita guidata al museo di storia di S. 
Giusto. 
La guida ci ha parlato a proposito dei referti archeologici riguardanti l’antica 
Grecia. 
Ha introdotto il discorso parlandoci dei vasi, che avevano un utilizzo specifico 
a seconda della forma e della grandezza che avevano. Essi potevano contenere: 
olio, grano, profumi….Ma la cosa più interessante e su cui la guida si è 
soffermata di più, è la tecnica di decorazione di questi vasi. Essi avevano 
disegni che riproducevano vari momenti della vita quotidiana dei greci, oppure 
venivano rappresentate le storie dei loro dei. 
Questi dipinti avevano un grande valore, non solo per gli studiosi, ma anche per 
il popolo greco stesso, anche perché la maggior parte dei cittadini di quel 
tempo erano analfabeti, e riportare le vicende e i miti sugli oggetti di uso 
quotidiano, in forma pittorica, permetteva a tutte le persone di conoscere la 
storia e i miti greci. 
La lavorazione dei vasi avveniva in varie sequenze per la loro lavorazione e 
decorazione. Essi potevano essere rossi con disegni neri o viceversa. Queste 
diverse colorazioni le ottenevano impregnando la parte che doveva essere più 
scura con degli oli che trattengono il fumo delle fornaci, così facendo, il vaso 
diventava rosso, nelle parti naturali, mentre diventeranno più scuri lì dove 
erano trattati. 
Le ceramiche rosse si diffusero intorno al quinto secolo a.C. con il potere di 
Atene, con la quale iniziò l’epoca classica. 
 
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