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La Via
Francigena
La via Francigena, chiamata anche via Romea,
era la strada che da Roma, città santa, portava nell’Europa centro-occidentale.
Già i Longobardi nel VII secolo usavano questa via (che poi si snodava per un
certo tratto lungo l’antica via Cassia), per spostarsi lungo l’Italia, ma col
tempo divenne netta la sua funzione di via di comunicazione dell’Europa
centro-occidentale con il centro della cristianità, Roma, e, proseguendo a sud,
con Gerusalemme.
La ricostruzione dell’itinerario della Via Francigena si basa sul documento
dell’Arcivescovo di Canterbury Sigerico, che nel 994 si recò a Roma e, durante
il viaggio di ritorno, compilò un diario con tutte le tappe toccate lungo il
tragitto (da Roma a Calais in 79 giorni, oltre 1600 chilometri).
Il Consiglio d'Europa ha dichiarato la Via Francigena "Itinerario Culturale
Europeo", come il cammino di
Santiago de Compostela in Spagna.
L’itinerario Francigeno originario:
Londra/Canterbury
Calais
Bruay
Arras
Reims
Chalons sur Marne
Bar sur Aube
Besancon
Pontarlier
Losanna
Gran San Bernardo
Aosta
Ivrea
Santhia
Vercelli
Pavia
Piacenza
Fiorenzuola
Fidenza
Parma
Fornovo
Pontremoli
Aulla
Luni
Lucca
S.Genesio
S.Gimignano
Siena
S.Quirico
Bolsena
Viterbo
Sutri
Roma |
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Canterbury, Dover e attraverso la Manica a Calais, Bruay, Arras, Reims, Chalons
sur Marne, Bar sur Aube, Besancon, Pontarlier, Losanna, passato il Gran San
Bernardo verso Aosta, Ivrea, Vercelli, Pavia, Piacenza, Parma, Fornovo di Taro,
Pontremoli, Aulla, Luni, Lucca, S.Gimignano, Siena, S.Quirico d'Orcia, Viterbo,
Sutri, Roma e poi via verso Brindisi per imbarcarsi per Gerusalemme in tappe di
non più di 25 chilometri al giorno. Questo è il più classico degli itinerari
collegati alla storia della viabilità medievale, ovvero la via Francigena,
chiamata anche Romea (sia perché i pellegrini erano detti 'Romei sia a
significare la 'destinazione finale, ovvero Roma).
Perché Canterbury? Perché Roma? Questa vera e propria autostrada europea ante
litteram fu inaugurata da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, recatosi nel 994
a Roma per venerare il luogo del martirio dei Ss. Pietro e Paolo, fondatori
della Chiesa e organizzatori della comunità ecclesiale cristiana e ricevere
l'investitura dal Papa.
Sigerico impiegò due mesi a coprire quasi 1600 chilometri e durante la via di
ritorno annotò le 80 tappe del percorso sul suo diario, da allora 'guida' per
tutti i pellegrini e viaggiatori del continente
Lungo le strade, sulle quali i vari governi che si succedettero all'impero
romano non eseguirono, se non scarsissime, opere di manutenzione e che quindi
finirono presto sconquassate dal l'uso sempre più frequente di veicoli a ruota,
sorgevano in continuazione ostelli, alberghi, locande, romitori, abbazie,
edifici per riscossione di gabelle e le città crescevano; se a questo
aggiungiamo la presenza di banditi e gli spostamenti di nobili, sovrani ed
eserciti è facile affermare che l'importanza di questo percorso va ben oltre il
pellegrinaggio: qui si svolgeva semplicemente la vita medievale intesa nel suo
più puro significato.
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