Un caldo maggio in Russia

di Bruno Zotti


Ottavo Episodio: l'inizio del tour

Ormai la decisione é presa, ovvero l'hanno presa gli altri e mentre imprecando a più non posso sto preparando la valigia, con lo sguardo mi fotografo mentalmente come era confortevole la camera all'Aerostar hotel già sapendo cosa mi aspetta nel mio incredibile tour attraverso la sterminata Russia.

Il buon Gennady, tuttofare dell'Aeroflot, arriva a prendermi con l'autista sulla solita Zighulì scassata e ci avviamo verso l'aeroporto di Vnukovo che in linea d'aria dal centro di Mosca sta ad almeno 30/35 Km. Usciti dall'anello stradale più esterno percorriamo una specie di autostrada che scorre in mezzo ad un paesaggio appena ondulato e con grandi boschi fitti e verdissimi. Ogni tanto si scorgono gli agglomerati di grandi palazzi, una specie di quartieri periferici di Mosca ma in effetti costruiti a notevole distanza dalla fine del perimetro urbano vero e proprio. Si tratta di una conseguenza del piano generale approvato nel 1971.

Le foreste che si vedono furono appositamente lasciate intorno alla cintura di Mosca come grande polmone verde e si decise di espandere la città creando questi centri abitati anche fino a 200.000 abitanti posti fino a 60/70 chilometri dal centro raccordati con grandi supestrade. L'idea non é male ma l'aspetto di queste "macchie" di palazzi che spuntano nell'uniformità del nulla verde intorno a Mosca fanno abbastanza impressione. Purtroppo per mancanza di tempo non riuscirò a vederli da vicino queste città "satellite". Arriviamo a Vnukovo che é un aeroporto un po' dismesso ed abbastanza degradato nell'aspetto esterno....non é che il nuovo Seremetjevo sia poi molto meglio... Il corpo centrale della vecchia aerostazione é perfettamente identico a tutti gli altri aeroporti russi che ho visto e si presenta con un colonnato tipo tempio greco sormontato da una grande sfera di bronzo e da una specie di stella, in alcuni casi ci sono ancora falce e martello in mezzo alle due ali ovvero il simbolo dell'Aeroflot.

Per fortuna che sono accompagnato da un dipendente Aeroflot altrimenti un comune mortale, anche se russo, non capirebbe assolutamente nulla di come funziona la trafila per l'imbarco. La presa in consegna del bagaglio avviene in uno stanzone via di mezzo tra l'ufficio postale di campagna di 40 anni fa e la sala d'aspetto di una piccola stazione di provincia. Una corpulenta addetta prende in consegna il mio bagaglio che come al solito viene scaraventato con forza sui soliti camion a muso lungo e cassone tuttofare. Ovvero, portano l'immondizia, oppure catrame per rattoppare l'aslfalto e appena svuotati dai precedenti servizi fanno la spola fin sotto gli aerei trasportanso i bagagli dei passeggeri. Ormai non mi stupisco più che a fare il check-in (si vabbé chiamiamolo così) si é sempre in pochissimi. Ho capito che gli stranieri hanno imbarchi separati anche sui voli interni, evidente reminescenza del regime ancora dura a morire magari solo semplicemente perché nessuno ha pensato di dare ordini diversi. Ma a vedere da come controllano il passaporto forse non é così semplice.

La donnona che sta eseguendo il check-in fa un po' di tutto: spunta il mio nome sulla lista dei passeggeri rigorosamente a mano, di terminali neppure l'odore :), controlla i passaporti e fa pure il controllo del bagaglio a mano sotto i raggi-X che come al solito sono terrificanti poiché completamente aperti senza alcun cassone esterno di protezione....comincio a pensare che i russi con le radiazioni ci vengano grandi :(

Nella piccola sala d'aspetto gironzolano dei simpatici micetti che non danno l'impressione di essere randagi poiché sono ben tenuti ed anche tollerati da tutto il personale di servizio. Il buon Gennady dopo aver controllato che le addette agli imbarchi abbiano correttamente registrato il mio bagaglio ed il biglietto mi saluta e mi da appuntamento per il rientro a Mosca che ancora non é ben chiaro quando sarà. Il mio volo é il SU1195 Mosca-Rostov che parte alle 20 con arrivo previsto alle 22...mentre aspetto insieme a due altri passeggeri, credo turchi, arriva un giovane robusto per l'imbarco, parla una strana lingua imprecando tra sé....ma un attimo....non é una lingua sconosciuta: é dialetto bergamasco!!!! La matrioskona addetta al controllo passaporti esclama qualcosa che credo di capire, in pratica ha indicato al nuovo arrivato che c'era un altro italiano su quel volo. Per qualche minuto ci guardiamo in silenzio commiserandoci a vicenda per essere in quel posto assurdo in attesa di andare in un posto ancora più assurdo. Dopo le presentazioni é l'ora di imbarcarci: ci aspetta un TY154 dei voli interni. Lo stato dell'aereo é agghiacciante come pure la pulizia interna e l'odore che si alza dalla stoffa dei sedili tutti rigorosamente diversi l'uno dall'altro ma forse non volutamente é solo il grado di sporco e di macchie che li fanno sembrare diversi. Il mio sedile vaga per il pavimento infatti i bulloni che lo dovrebbero tenere al pavimento sono mancanti oppure l'unico che c'é é probabilmente sfilettato....tanto vale non allacciare le cinture che comunque nessuno ti controlla se indossi.

Il mio occasionale compagno di viaggio italiano é un tecnico addetto alla programmazione delle macchine tessili a controllo numerico di una azienda bergamasca. Mi dice che va per l'attivazione finale dei macchinari in una tessitura a qualche decina di chilometri da Rostov dove da 6 mesi c'é un suo collega che ho diretto il montaggio di tutto lo stabilimento. Tremo al pensiero di cosa voglia dire passare sei mesi in quei posti senza impazzire......Comunque mi sento un dilettante dei viaggi quando l'amico appena conosciuto mi racconta alcuni suoi precedenti viaggi: Cina, Etiopia al seguito di una delegazione del Ministero degli Esteri italiano per impiantare qualche attività in quei miseri posti ed altre mete del genere. Però anche lui é preoccupatp per la Russia che ritiene uno dei psoti peggiori che abbia mai visto, beh....in questo sono più veterano di lui visto che é la prima volta che arriva in Russia mentre io é già un pòche ci bazzico, per mia sfortuna.

La plastica del rivestimento interno del TY154, incredibile ma vero, é pennellata a mano: si vedono chiaramente i diversi strati di vernice e gli inequivocabili segni lasciati durante la verniciatura con addirittura sbavature di vernice sui vetri. Noi stranieri siamo 6 o 7 e dopo pochi minuti arrivano i passeggeri russi che come al solito si avventano sui sedili visto che non c'é assegnazione dei voli, c'é di tutto: militari forse in licenza, famiglie con bimbi piccolissimi che piangeranno durante tutto il volo credo per il dolore ai timpani considerata la mitica pressuriz- zazione Aeroflot, vecchiette con foulard in testa con scatoloni di cartone e comunque tutti con incredibili quantità di bagaglio a mano che cercano di ficcare ovunque. Nonostante le apparenze terrificanti dell'inizio, il vecchio TY154 é uno dei migliori in decollo tra quelli provati finora....si vede che hanno trapiantato qualche nuovo Soloviev (motori) da poco. Il decollo é relativamente tranquillo, ovvero per essere un Tupolev di non si sa quanti anni e stracarico all'inverosimile. Ed ecco che é iniziato con questo SU1195 Mosca-Rostov la sarabanda di voli che mi porterà in pochi giorni a battere ogni record mondiale di "frequent flyer" :)) L'amico bergamasco infatti non mi crede quando gli racconto cosa sto per fare e neppure quando gli mostro la copia del telex della direzione Aeroflot con scritto, in cirillico, il mio itinerario previsto riesce a capacitarsi di come un essere umano sia così folle da sfidare la sorte...già me lo chiedo anch'io...soprattutto se penso che per questo scherzetto non mi pagheranno neppure le indennità di trasferta estero :(


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