Un caldo maggio in Russia

di Bruno Zotti


Quinto Episodio: Izmajlovo

Domenica 21/5/95, dopo la solita ultra-abbondante colazione nella lussuosa sala al quarto piano dell'Aerostar Hotel andiamo a dare una veloce occhiata ai test che avevamo lasciato in corso presso il centro TLC dell'Aeroflot.

Vabbé che la consegna dell'impianto preme ma in fondo un po' di riposo ed un giretto per Mosca volevamo farlo. Resto un po'perplesso dalle strane cose che rilevo dai test sui collegamenti che stiamo attivando, pare che quando a Mosca é notte e nelle località remote per via del fuso orario é già mattino presto succedono strane cose e troviamo un sacco di allarmi sulla rete di computer. Questo sarà uno dei misteri che non riusciremo mai a svelare anche a causa di una notevole riluttanza degli operatori dell'Aeroflot a raccontarci per bene cosa succede davvero di notte nelle loro centrali telefoniche. Abbiamo l'impressione che gli stacchino le alimentazioni elettriche e non ci sarebbe da stupirsi visto che in alcune occasioni dei collegamente sono stati interrotti dalla locale Telecom per morosità. Bah... comunque rilanciamo i test per poter controllare i risulatati il lunedì mattina e lasciamo ogni attività lavorativa per oggi dedicandoci a qualche nuova escursione per Mosca.

Decidiamo di andare a vedere il mercatino di Izmajlovo uno dei quartieri alla periferia orientale della città che sorge ai bordi di un immenso parco antica proprietà della famiglia Romanov. Con un minibus prenotato in hotel Diego, Luigi ed io più qualche immancabile americano arriviamo sul posto in circa mezzora poiché nonostante la grande distanza il traffico sui grandi viali é praticamente inesistente. In fondo é domenica anche per i moscoviti. La temperatura in tarda mattinata é già molto alta e c'é un sole splendente, anzi fin troppo poiché camminare sui marciapiedi senza riparo dell'ombra dopo pochi minuti fa sentire rintronati non poco.

Eccoci arrivati al mercatino che sorge in modo estremamente disordinato ma recintato e con tanto di biglietto di ingresso così anche chi non acquista nulla comunque contribuisce. Ci sono centinaia di bancarelle dove sono in vendita prodotti dell'artigianato locale anche se ormai sono in grandissima maggioranza le bancarelle che vendono gadgets moderni di costruzione coreana o cinese di scarsa qualità. Comunque l'insieme é molto caratteristico e c'é una grande confusione oltre a qualche solito piccolo gruppetto di suonatori che si esibiscono con balalaike e fisarmoniche in musiche popolari russe.

Camminare tra le bancarelle sui vialetti asfaltati si sta rilevando una vera e propria tortura, c'é veramente un caldo terribile e siamo ormai a mezzogiorno con un sole implacabile che mi ricorda le spiagge calabresi in luglio, chi l'avrebbe mai detto che a Mosca poteva fare un caldo del genere? Ci saranno almeno 30 gradi all'ombra con un'afa insopportabile e neppure un filo di vento.

Ovviamente non ci si può sottrarre al rito degli acquisti ma noto che i prezzi non sono per niente bassi, Diego che c'era già stato diverse altre volte mi dice che é l'effetto della massicia presenza di americani negli ultimi tempi che hanno portato i mercanti russi ad aumentare i prezzi che sembrano non impensierire più di tanto chi ha la moneta forte a differenza di noi poveri italiani. Gli acquisti si fanno infatti quasi tutti in dollari, ci sono infatti una marea di persone che parlano inglese e diversi tedeschi oltre agli immancabili giapponesi.

Girando in lungo ed in largo il mercato abbiamo l'impressione di essere gli unici italiani ma vediamo che ci sono tra i clienti anche molte famiglie russe che ci dicono venire principalmente da fuori Mosca. Diego é alla ricerca dei binocoli notturni e di collane di ambra, io curioso qua e là ed alla fine mi prendo un modellino di auto russa raffigurante, guarda caso, un auto di servizio dell'Aeroflot, una maglietta stampata con un soggetto molto spiritoso e dopo una breve trattativa con alcuni militari in libera uscita due bellissimi colbacchi bianchi originali della loro fanteria apparentemente poco usati con all'interno ancora la data dello scaglione di leva ed il classico simbolo a falce e martello sul davanti.

Più o meno le bancarelle vendono tutte le stesse cose ovvero le immancabili matrioske, oggettini in legno pitturato, imitazioni di icone e simili. Abbandoniamo per stanchezza e per il caldo il mercatino, fuori dal mercatino si sono piazzati alcuni venditori ambulanti di bibite e "panini". Sotto un sole feroce hanno le bottiglie delle bibite appoggiate su dei tavolini di fortuna, hanno dei vecchi bidoni con la brace per scaldare delle specie di spiedini puzzolentissimi e fanno sedere la gente su cassette di plastica intorno a tavolini da pic-nic rappezzati alla meglio. Non ho il coraggio di prendere nulla nonostante la fame e la sete ma poi cedo e mi prendo una lattina di una specie di cola locale che ha una temperatura vicina all'ebollizione. Torniamo all'hotel dove cotti dal sole decidiamo di concedereci un breve riposo oltre ovviamente ad una bella doccia fredda per far tornare il capoccione a temperatura decente dopo l'incredibile insolazione moscovita:-)


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