Questa lezione, svolta in compresenza
con l'insegnante di fisica, affronterà il viaggio su rotaia, al fine di
supportare anche con contenuti scientifici il discorso letterario (nascita
della locomotiva,
George
Stephenson e la ferrovia, le innovazioni del XX secolo).
Un valido riferimento nell'affrontare queste tematiche è senz'altro il libro
di Wolfgang Schivelbush, dove, nella sua Storia dei viaggi in ferrovia
- che si pone al crocevia tra storia della cultura, della tecnologia e della
società - lo scrittore sostiene che tale invenzione non abbia soltanto dato un decisivo impulso
alla rivoluzione industriale, accelerandola, ma abbia altresì irreversibilmente modificato la percezione dello spazio e del tempo. Per
John Ruskin, ad esempio, il viaggiatore è diventato un 'pacco', la vecchia
carrozza a cavalli, in cui una loquace compagnia era in rapporto diretto con
la natura circostante e con il mezzo di locomozione, è stata rimpiazzata dal
'proiettile' sbuffante che sfreccia - sempre a rischio dell'incombente
catastrofe - entro una natura a malapena percepita. E proprio il viaggio in
ferrovia diventa nell'Ottocento la prima esperienza industriale di massa
nella nuova civiltà meccanica; (di questo scrittore proponiamo una delle
lettere personali che
egli scrive al padre, dove comunica i suoi progressi, i suoi problemi, le
sue aspettative, interessante dal punto di visto dello stile: colloquiale e
spontaneo).
Con l'avvento di questo nuovo sistema di trasporto, viaggiare diventa molto
più semplice e veloce. Inoltre si modificano i concetti di spazio, tempo e
distanza. Il paesaggio visto dal finestrino di un treno appare come una
fugace visione, certamente diversa da quella che poteva avere il viaggiatore
che percorreva le distanze a piedi o sul dorso di un cavallo.
All'interno di uno scompartimento di
un treno inoltre, si crea anche una diversa situazione di dialogo:
occasionale e veloce.
Uno
degli autori, che proponiamo alla lettura dei ragazzi, e che dà un notevole contributo alla letteratura "ferroviaria" è
Carlo Lorenzini, in arte Collodi, che scrive nel 1856 la sua prima opera
Un romanzo in vapore,
dedicata proprio ad un viaggio in treno. Più che un romanzo, questo curioso
volume risulta una guida per i viaggiatori della strada ferrata Leopolda, la
linea ferroviaria che collega Firenze a Livorno.
Con questo volume, Collodi vuole offrire ai viaggiatori della Leopolda una
guida divertente, dal tono fortemente satirico, che mostri una per una le
stazioni toccate dalla linea. Collodi parte da un abbozzo di romanzo, che,
come spiega nel capitolo XIX, è interrotto a causa della mancanza di spazio.
Le fermate vengono descritte in modo minuzioso, anche attraverso
l'inserzione di numerosi cenni storici. Il tutto è racchiuso entro la
cornice del viaggio in treno, compiuto dall'autore stesso, insieme a
divertenti compagni di viaggio.
Interessante esempio di scrittura di
viaggio per i ragazzi che dalla lettura di alcuni passi del romanzo, possono
trarre dei buoni spunti per il laboratorio di scrittura creativa.