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         Il Belgio (scheda) 
 
 Il
        Belgio è diviso in due zone: il Belgio basso, corrispondente alla
        pianura costiera che si estende fino al solco formato dai fiumi Sambre e
        Mosa; il Belgio alto, corrispondente ai rilievi delle Ardenne che hanno
        l'aspetto di un vasto altipiano poco elevato, inciso da profonde
        vallate. I
        principali fiumi belgi sono la SCHELDA e la MOSA che nascono in Francia.
        Le Sambre e l'Ourthe sono i principali affluenti della Mosa. Il
        clima è del tipi atlantico, con inverni non troppo rigidi, estati
        fresche e piogge regolari in tutto il corso dell'anno. Quella
        belga è un' economia essenzialmente industriale e commerciale. 
        La
        quantità di territorio coltivabile e la sua produttività non
        soddisfano le esigenze del Paese. Infatti, mentre pascoli abbastanza
        estesi consentono un buon allevamento di bovini, la produzione dei campi
        è insufficiente.  Lo sviluppo
        industriale del Paese ha preso avvio, oltre che dalla disponibilità di
        capitali, dalla abbondanza di carbone (nel sottosuolo del Paese) e di
        materie prime (procurate con i traffici marittimi o prelevate dalle
        colonie). Con l'imporsi
        dell'era del petrolio, il mercato belga del carbone è entrato in crisi
        e molte miniere hanno chiuso. L'industria nel suo complesso non ne ha
        però risentito: la produzione di acciaio e di altri metalli conserva  Pur non essendo di
        primaria importanza, è tutt' altro che trascurabile, sopratutto nei
        centri storici e artistici (Brugers, Bruxelles,Gand, Anversa),nelle
        cittadine caratteristiche (Biche, Malmèdy, Spa) e nei centri balneari
        della costa, particolarmente a Blankenberge, assai frequentata dagli
        Inglesi. Altri servizi internazionali sono effettuati per mezzo di aerei
        o di elicotteri. La produzione dell'arazzo a mano, che si distingue in modo inconfondibile da quello confezionato a macchina, ha il passato più glorioso fra le varie manifestazioni artigianali belghe, e Bruxelles ne detiene il primato indiscusso. Anche la produzione di pizzi e merletti, di origine antica, è famosa e, dopo un effimero successo della fabbricazione standardizzata, si è nuovamente affermata per la sua originalità: le ragazze in gruppi numerosi nelle loro case ritmano i movimenti delle mani e dei fusi cantando arie popolari. Oltre alla lavorazione di vestiario, sono ancora da segnalare l'arte della ceramica, della cristalleria e del vetro. Le province che
        attualmente formano il Belgio presentano traccie di vita umana dall'età
        neolitica; al momento del loro ingresso nella storia erano occupate da
        popolazioni di origine celtica furono conquistate da Cesare (57 a.C.) e
        organizzate in provincia dell'impero romano sotto Augusto con il nome di
        Gallia belgica. IL processo di romanizzazione profondo dalla diffusione
        del cristianesimo, fu arrestato dalle invasioni germaniche dei Franchi,
        i quali nel VI secolo occuparono tutta la Gallia.  Dal VI al IX
        secolo i Paesi Bassi, come vennero chiamati i territori che attualmente
        costituiscono il Belgio e l'Olanda, subirono le sorti del regno franco
        dei Merovingi e dei Carolingi. Risale a Carlo Magno la suddivisione in
        contee e l'introduzione del feudalesimo. Nella spartizione (843) del
        regno dei Franchi tra i figli di Ludovico il Pio, il Paese fu diviso tra
        la Francia sulla quale regnava Carlo il Calvo e la Lotaringia dipendente
        da Lotario. Il graduale indebolimento della Lotaringia determinò accese
        rivalità tra Francia e Germania per il possesso di queste regioni dove
        si venivano affermando le ambizioni di indipendenza dei singoli
        feudatari. Nel XIII-XIV secolo l'intesa attività produttiva e
        commerciale favorì l'emancipazione dei centri rurali e cittadini, i
        quali realizzarono forme associative e di governo sempre più ampie; il
        progresso economico si accompagnò a quello sociale, culturale e
        artistico, sostenuto da un vivo desiderio di autonomia, che aiutò
        queste regioni a restare estranee alla guerra dei Cento anni combattuta
        fra  Inghilterra e
        Francia. Quando Carlo V,
        abdicando al trono imperiale (1555-1556), lasciò al fratello Ferdinando
        i possessi d'Austria e al figlio Filippo II i possessi di Spagna, legò
        a quest'ultimo i Paesi Bassi. I contrasti provocati dalla diffusione del
        Protestantesimo calvinista e l'annessione alla corona spagnola furono la
        causa di avvenimenti gravissimi per la pace, la prosperità e infine
        anche per l'unità politica dei Paesi Bassi. Nel 1795 il Belgio
        fu unito alla  Francia e col
        trattato di Campoformio (17 ottobre 1797) l'Austria riconobbe
        l'annessione, ottenendo in cambio da Napoleone la repubblica di Venezia.
        Il regime francese (1795-1814) diede al Belgio una nuova suddivisione in
        dipartimenti, ponendo fine alle ultime forme di autonomia locale e
        feudale. Dopo la caduta di Napoleone, il congresso di Vienna decise di
        riunire nuovamente il Belgio e l'Olanda nel regno dei Paesi Bassi, sotto
        Guglielmo I d'Orange, allo scopo di creare 
        una "barriera" contro la Francia.  | 
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