" CUORE IMPAVIDO "

novella in puntata unica

di William Pugnetti

Stavo finendo gli ultimi preparativi per indossare la pesante armatura cesellata, quando due squilli di tromba annunciarono che il mio turno era imminente. " Al vincitore del regal torneo sarà data in moglie la più bella delle figlie del re" aveva gridato il banditore del regno, appena una settimana prima, ed io, coraggioso come non lo ero mai stato, ora mi trovavo con l' avambraccio appoggiato su di una lunga lancia bardata e drappata d'oro, puntata a sua volta in direzione di un temibile avversario.

Anche lui come me, aveva sbaragliato con un pizzico di fortuna e tanta bravura tutti gli altri cavalieri, giungendo così in final tenzone. Poi, attimi di sopensione, come se pochi secondi si fossero dilatati in un eternità... uno scalpiccio di zoccoli risuonò da una parte all' altra del campo . Percepivo appena un' ombra durante il galoppo,attraverso la stretta fessura dell' elmo, che mi presagiva il sempre più stretto contatto con l'altro sfidante.

Uno stridio di lamiere d'acciaio, accompagnato da un tonfo sordo mi fece rinsavire da lì a poco, svegliandomi da quello stato di torpore dovuto all' eccitazione della lotta ...ma ero ancora in sella. Mi girai, e tra la rossa nuvola di polvere che si stava appiattendo, feci appena in tempo a scorgere che il mio avversario, disteso al suolo, aveva mosso un braccio. Il silenzio che si era precedentemente creato lasciò posto ad un fragoroso applauso, seguito da urla di incitamento del pubblico affinché salissi sul palco reale.

Non ci potevo credere.....oramai era veramente mia. Scesi da cavallo, provato anch'esso dal repentino sforzo,e mi avviai verso di essa,tra gli onori del popolo; lei, graziosissima, s'alzò dal trono e mi si avvicinò, con una bellezza quasi estatica. Allora le feci un passo incontro....ma un forte dolore al torace mi s'accese improvvisamente, le mie gambe cedettero sotto il forte peso del guscio d'acciaio.

Caddi per terra, non prima però d'essermi girato e di aver visto il sogghigno del cavaliere tuonante, ancora li' abbracciato alla nuda terra: mi aveva colpito.

Con uno scatto mi alzai dal letto appoggiandomi sul fianco, in un' unica camicia di sudore.

Avevo fatto solo un brutto sogno, per fortuna.

 


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