Le spigolature di Paolo Pellarini

 

Jack Hirschman è stato definito da Poet News: «il più importante poeta vivente d’America...» e : «il suo lavoro, profondamente sentito, echeggia compassione, intelligenza e bellezza». Personaggio-simbolo della sinistra americana, soprattutto californiana, poeta, traduttore, ha pubblicato, pur boicottato dal mercato culturale americano, più di 90 libri. Espulso, per la sua ferma e attiva opposizione alla guerra del Vietnam, dall’Università di Los Angeles, dove insegnava, è diventato membro del CLP (Communist Labor Party) e delle sue successive trasformazioni.

«Jack Hirschman sta lottando per ricomporre il moderno idioma inglese, anzi inventa un nuovo linguaggio, o almeno un ritmo sincopato la cui dissonanza non lascerà dormire le coscienze liberali o quelle di chiunque altro, perché è musica per far stridere i nostri sensi.» (E. San Juan)

Note per la loro pungente abilità nel chiarire i punti di contraddizione della società, le poesie di Hirschman, sono apertamente e imperturbabilmente politiche, eppure allo stesso tempo appassionate e dense di compassione, arricchite di tenerezza e spirito.

Membro trainante della Union of Left Writers, fondatore e redattore della rivista internazionale Compages, redattore di Left Curve, del People's Tribune, ha anche una ampissima attività di traduttore (Pasolini, Scotellaro, Paul Laraque, Antonin Artaud, Mallarmé, Roque Dalton, ecc.).

Ha pubblicato con la Multimedia Edizioni di Salerno due raccolte: Soglia infinita (1993) e ora gli straordinari Arcani (1999).

«Soglia infinita contiene poesie dedicate alla lotta politica, alla vita di strada di San Francisco, ai diseredati, agli homeless, ai disoccupati, agli illegali, ai giovani, ai neri, agli indiani, ai dimenticati – come li chiama Hirschman – ma anche all'amore, al privato. Il suo stile è asciutto e diretto.»

«Gli Arcani rappresentano, nella vasta produzione poetica di Jack Hirschman, un tassello importante e straordinario, la punta più avanzata della sua ricerca. Si tratta di componimenti lunghi che fondono l’impegno politico e i temi sociali, sempre presenti nella sua poesia, con la tradizione della cabala, procedimenti di scrittura surrealista, associazioni mentali.

Sono poemi di morte e d’agonia della civiltà contemporanea ai quali però Hirschman riesce a dare sempre un segno di speranza, fiducioso com’è nella politica e nell’organizzazione. Gli Arcani scelti si sviluppano secondo un ordine cronologico dal 1983 al 1998. Spesso prendono il via da commemorazioni (la morte del figlio David, del padre Shupsl, dei poeti Bob Kaufman, Allen Ginsberg, Pasolini) o da “occasioni” (la rivolta di Los Angeles, la guerra del Golfo, le chiese nere bruciate, ma anche un amore che finisce ed uno nuovo che nasce), ed esplodono in frammenti di ricerca poetica nei quali emergono i temi e le immagini preferite del poeta, che miscela sapientemente la realtà con il metafisico, l’attualità con la memoria del passato.

Recupera Hirschman, questa volta senza paura e senza vergogna, la sua vastissima conoscenza, i suoi riferimenti culturali e la straordinaria capacità di scrittura: la cabala, la cultura yiddish, il surrealismo, le invenzioni lessicali e linguistiche, la solennità del sacro, l’eros sempre presente nei suoi versi, l’ossessione delle terribili immagini dell’olocausto e degli orrori del nazismo vecchio e nuovo. I volti di David, Allen, Shupsl, Pasolini, Kaufman, sembrano sovrapporsi e confondersi, incontrarsi e scontrarsi, il dolore personale e quello “politico” confluiscono in una straordinaria poesia in cui la compassione, la pietas, raggiunge le vette più alte.


Libri

Home page