2 aprile 1997


Ai Senatori
Ai Deputati
eletti nella Regione
Friuli-Venezia Giulia
L o r o S e d i

Oggetto: Nuovo respingimento di clandestini alla frontiera marittima di Trieste e mancato rispetto delle procedure di accoglienza ai sensi della normativa vigente.-

I sottoscritti consiglieri regionali,

appurato che nel caso richiamato in oggetto - che riguardava dei clandestini curdi -, come peraltro in numerose occasioni precedenti, hanno riscontrato che nella nostra Regione vengono applicate delle procedure di respingimento che non tengono conto delle norme vigenti (comprese le Convenzioni internazionali, sottoscritte dall'Italia in materia di tutela dei minori e di diritto d'asilo).

Visto che di fatto, nella nostra Regione, l'arrivo di persone clandestine viene trattato solo come un problema di emergenza di polizia senza minimamente tenere in considerazione l'aspetto delle politiche di accoglienza, che la legge pur prevede, per una tutela sia individuale che collettiva, come nel caso di comunità etniche notoriamente perseguitate.

Considerato altresì che le norme tuttora in vigore (Legge n. 39/1990 e successivi decreti attuativi, tra i quali il Decreto del Ministero dell'Interno n. 567/1992) prevedevano la creazione alle frontiere di appositi centri di prima accoglienza dove le persone potessero trovare personale in grado di dare informazioni, in una lingua conosciuta, su quanto previsto dalle leggi italiane in materia di diritto d'asilo.

Visto che detti centri di accoglienza non sono mai stati realizzati e che i casi di respingimento senza garanzia di rigoroso rispetto della normativa continuano a verificarsi,

Chiedono ai parlamentari eletti nella nostra Regione di attivarsi presso il Governo affinché, in considerazione della gravità della situazione che si verifica giornalmente alle frontiere, sia terrestri che marittime del nostro territorio, la realizzazione di dette strutture sia messa tra le priorità governative; affinché, più in generale, garantisca una prassi procedurale rispettosa dei diritti umani; affinché sia drasticamente ridotta l'attuale discrezionalità procedurale ed interpretativa

- ELENA GOBBI - PAOLO GHERSINA - RENZO TRAVANUT -

 


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