Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Archeologici, Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, in collaborazione con Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Zagabria Accademia delle Scienze di Lubiana Con la realizzazione e il supporto di Stoneage B-Fri

Presentano la mostra
"I dinosauri nella regione adriatica"

Trieste, Castello di S Giusto 15 marzo - 3 giugno 2001

Un prima, breve, presentazione al pubblico di "Antonio", il più  grande e completo dinosauro italiano, svoltasi lo scorso dicembre a Trieste, aveva fatto registrare in pochi giorni un afflusso davvero straordinario di visitatori.

Questo eccezionale reperto - l'intero e completo scheletro fossile del più grande adrosauro (dinosauro dal becco ad anatra) mai rinvenuto in Italia, che misura 4 metri di lunghezza e si stima risalga ad oltre 80 
milioni di anni fa - insieme a numerosi altri reperti, ricostruzioni, modelli, immagini e notizie sulla vita dei dinosauri nelle zone dell'Alto Adriatico - tra Italia, Slovenia e Croazia - sono protagonisti della mostra "I DINOSAURI DELLA REGIONE ADRIATICA", in programma a Trieste dal 15 marzo al 3 giugno 2001.

Sede principale dell'esposizione - promossa dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Archeologici, Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia con il Comune di Trieste, in collaborazione con 
l'Università degli Studi di Trieste, l'Università degli Studi di Zagabria e l'Accademia delle Scienze di Lubiana e progettata e realizzata dalla Stonege e da Bi-Fri - è il Bastione Fiorito del Castello di San Giusto, a cui è abbinata la visita sul sito paleontologico del Villaggio del Pescatore.

L'allestimento intende proporre per la prima volta in assoluto un esaustivo campione delle faune a grandi rettili italiane, slovene e croate alla fine dell'Era Secondaria. Le recenti scoperte nei tre Paesi 
- su tutte il ritrovamento al Villaggio del Pescatore di un nuovo esemplare fossile di adrosauro intero, denominato "Bruno", i primi resti di un dinosauro carnivoro e le prove della presenza di animali molto 
più imponenti di Antonio - consentono di tracciare un quadro già sufficientemente definito del mondo cretaceo dell'Alto Adriatico nel periodo compreso dai 120 ai 65 milioni di anni fa.

La mostra

L'introduzione ai reperti originali è costituita da una carrellata sulla tettonica a zolle, che ha modellato e modella la superficie della Terra. Un approfondimento propone un'ipotesi di situazione geografica 
della Regione Adriatica al tempo dei dinosauri. La spiegazione del concetto di "dinosauro" e dell'importanza di questi animali nel mondo moderno, illustrate all'ingresso, consentono di interpretare in chiave corretta i contenuti dell'intero allestimento. La geografia del passato sfuma in quella del presente, con la mappa satellitare dell'Alto Adriatico, le carte topografiche e geologiche dei tre depositi fossiliferi principali e le ipotesi di evoluzione ambientale dei siti tra i 120 ed i 65 milioni di anni fa. I contenuti della mostra sono riassunti e presentati in un video che fornisce il metodo di lettura per tutto il percorso espositivo. Altri due video sottolineano le peculiarità dei depositi istriani e di quello del Villaggio del 
Pescatore.

Momento singolare della mostra è la zona dedicata alle impronte di dinosauro, che affiorano numerose nei calcari dell'Istria. Modelli in grandezza naturale ricordano le dimensioni dei dinosauri che hanno 
impresso le loro orme nei fanghi molli delle spiagge del passato. Per la prima volta viene esposto il diorama con la ricostruzione esatta di "Antonio" in posizione post-mortem. Le ultime scoperte, infatti, hanno consentito la realizzazione di un modello accuratissimo a grandezza naturale. In chiusura, si indaga sul microcosmo rappresentato dalle ossa dei dinosauri della Regione Adriatica, microcosmo di strutture 
affascinanti e complesse che indicano la possibile presenza di frammenti di materiale genetico.


Campioni originali in mostra:

Villaggio del Pescatore (Duino-Aurisina, Trieste - Italia)

Viene ripresentato al pubblico "Antonio", finalmente visibile per un lungo periodo. Presente in mostra anche "Bruno" nuovo esemplare completo interessantissimo, che sta offrendo ai tecnici della Stoneage, che ne eseguono la preparazione, continue sorprese. Trovano spazio nelle bacheche allestite per l'occasione le prime zampe anteriori di adrosauro ritrovate in questo deposito nei pressi di Trieste. Sono altresì esposte alcune delle recentissime preparazioni, quali il primo campione appartenente ad un dinosauro carnivoro, ossa di dinosauri ben più grandi di "Antonio" ed una curiosa costola patologica: spezzata e ricicatrizzata in vita. I tre coccodrilli (parziali) finora ritrovati fanno parte integrante dell'esposizione.

Valle (Croazia)

I campioni più importanti in esposizione sono una stupenda vertebra di sauropode preparata chimicamente ed affiancata dal video girato in sede di lavorazione. Le articolate superfici vertebrali hanno intrappolato alcuni minuscoli importantissimi reperti: un dente ed un artiglio di un piccolo dinosauro carnivoro ed alcuni minuti denti di coccodrillo. I campioni sono esposti (con opportuna lente d'ingrandimento) assieme alle fotografie al microscopio eseguite dall'Università di Trieste. Altri fossili ancora non preparati sono esposti con le foto subacquee eseguite all'atto del ritrovamento.

Kozina (Slovenia)

I fossili di Kozina sono normalmente molto piccoli, ma non per questo di minor importanza scientifica. Viene proposto in mostra un grande blocco di roccia fossilifera e due campioni con denti di dinosauro, 
parzialmente preparati chimicamente.

Un dinosauro di nome "Antonio"

Si tratta dello scheletro fossile meglio conservato mai ritrovato in Italia, appartenente ad un esemplare di genere e specie nuovi per la scienza (il nome sarà scelto all'atto della pubblicazione ufficiale dei primi risultati degli studi). Ormai sappiamo molte cose di lui, o meglio di lei visto che con ogni probabilità si tratta di una giovane femmina di 4 metri di lunghezza, morta a circa sei anni in una località che, al tempo, si presentava molto simile ad alcune zone della Florida attuali: una pianura costiera paludosa ricca di 
vegetazione anche di alto fusto, con un clima tropicale o sub-tropicale, in ogni caso più caldo dell'attuale. Antonio viveva in branco, in modo simile ad erbivori attuali quali antilopi e gnù, era sicuramente 
vegetariano e dal perfetto stato di conservazione del suo scheletro in connessione fisiologica, sappiamo che era fondamentalmente bipede, anche se la lunghezza degli arti anteriori fa supporre un loro uso funzionale nella locomozione. Per il complesso lavoro di estrazione di Antonio ad opera di Stoneage si è reso necessario l'utilizzo di metodologie particolari e innovative, sia in fase di scavo che nei successivi 
interventi di preparazione chimica.

Un dinosauro di nome "Bruno"

Gli strati più giovani della lente rocciosa costituente il deposito fossilifero del Villaggio del Pescatore sono fortemente deformati. Le prime fasi dello scavo del 1999 non avevano fornito indizi della presenza di reperti in questi livelli, e grandi blocchi erano stati rimossi per raggiungere "Antonio". In uno di questi blocchi, Bruno Zoppolato individuava nel marzo del 2000 una sezione ossea lunga quasi un metro. La continuità dell'affioramento faceva pensare alla presenza di un carapace di tartaruga. La successiva analisi degli strati, contorti e disturbati tettonicamente, consentiva di comprendere la natura del fossile: la linea continua era dovuta al contatto tra di loro delle apofisi dorsali delle vertebre di un dinosauro. Il fossile, 
probabilmente completo, si articola sia in numerosi blocchi di roccia di varie dimensioni già rimossi dal terreno, sia in una parte (cranio e parte terminale della coda) ancora affiorante in sezione sullo scavo. La 
giacitura delle ossa renderà la preparazione molto complessa, ma è ipotizzabile che, alla fine di alcune migliaia di ore di lavoro meccanico e chimico, "Bruno" non sfiguri affatto, per importanza e bellezza, accanto al suo famoso cugino.

Notizie utili
:


MOSTRA: I DINOSAURI DELLA REGIONE ADRIATICA SEDE: TRIESTE, CASTELLO DI SAN GIUSTO

(E VISITA AL SITO PALEONTOLOGICO VILLAGGIO DEL PESCATORE)

PERIODO: fino al 3 giugno 2001

ORGANIZZAZIONE: Soprintendenza FVG, Comune di Trieste, STONEAGE ORARI: 9.00 - 17.00

BIGLIETTI: interi œ 12.000 - ridotti œ 8.000 - scuole œ 5.000 (il biglietto è valido anche per il sopralluogo al Villaggio del Pescatore)

INFORMAZIONI: STONEAGE (040.301535)
UFFICIO STAMPA: Volpe&Sain (040.762667 - 0335.6023988 e-mail)


Cultura

Home page