Il
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Franz: un pioniere del tatuaggio
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Se
qualcuno mi chiedesse: "Che cosa spinge una persona a farsi un tatuaggio?",
risponderei:
C'e' l'aspetto della ricerca della sofferenza estrema come scarica di
adrenalina di un marchio a fuoco o la manifestazione di un aspetto di
schiavitù e di dipendenza di un qualche cosa di personale che trova radici
senza dubbio, come tutto del resto, nell'infanzia di ognuno di noi.....forse
la ricerca di qualcosa che dia un brivido nuovo.... che rompa la monotonia
della quotidianità...
Si
potrebbero scrivere delle dispense, e non sarebbero mai del tutto esaustive,
sulle motivazioni che spingono i giovani d’oggi verso le pratiche sempre più
estreme di tatuaggio, piercing e di modificazione del corpo.
Ognuno di loro che si accinge ad una pratica del genere porta con se il suo
vissuto, e per quello che ho visto nel mio vagabondaggio nel mondo, per le
considerazioni che ho potuto fare, direi che ogni anima ha un suo percorso
ed una sua strada, che la porta a misurarsi con le sue antiche paure.
Tutto nella vita si manifesta per questo fine ultimo, il tatuaggio, il
piercing, il dolore sono forse gli strumenti moderni e antichi al contempo
per manifestare degli aspetti positivi o negativi dell’anima.
Come in grande così in piccolo, come dentro così fuori.
Il mio (dopo vent’anni di esperienza) non è solo un semplice lavoro ma il
banco di prova e di studio di vita più amplio che mi sia stato dato di
sperimentare. Nelle ore di sofferenza che servono per portare a compimento
un tatuaggio viene naturale aprirsi al dialogo, confessare ciò che
normalmente non si direbbe al più caro dei fratelli. E’ una sorta di
psicoterapia compresa nel prezzo: quante cose si scoprono ogni santo giorno,
quanti comuni denominatori, quante antiche umane paure vengono fuori, e
quante di queste, a volte, riusciamo a dissolvere. (molti clienti, spesso,
di tutto ciò non se ne rendono nemmeno conto, ma passano, ritornano, ti
cercano, si confidano anche senza un apparente motivo logico, a volte ti
abbandonano sentendosi in qualche forma traditi, c’e’ un sottile filo,
visibile solo ai cuori aperti, che ci lega indissolubilmente, che viene
rotto solo dalle aspettative infrante di qualcuno).
Quante lezioni di vita ho udito dagli sfoghi di ex-detenuti, quanto sono
cresciuto insieme a loro, quanti dei loro figli sono venuti a cercarmi e a
sedersi sulla stessa poltrona, a provare le stesse sofferenze dei padri.
Quale palestra migliore, e come non esserne fieri...
A volte, di quello che definiamo cliente, ne esce il meglio di se stesso,
nel senso del vero, il senso profondo e spirituale della confessione che il
prete non è in grado di fare o che comunque non avrebbe modo di esercitare
su certe tipologie di persone.
Come avviene questa magica intesa, perché è così forte, cosa la traina, cosa
alimenta tutto ciò?: la pratica in se, il donarsi, l’intimità di mettersi
nelle mani di un tuo simile, la sensualità, il sangue con il suo odore, il
dolore, il rito…
Di certo in tempi antichi il tatuaggio doveva essere un’iniziazione vera e
propria, avere un potere magico e sacerdotale, essere un talismano potente e
sempre presente, profondamente segnato nella pelle e nell’animo dell’uomo,
forse servire come strumento, come pratica di qualche rito di passaggio.
Nelle nostre cellule, nel nostro DNA, le nostre memorie antiche sono sempre
presenti e con ciò si può spiegare in parte, il ritorno dell’uomo alle
pratiche tribali ed il successo che sempre più costantemente accompagna
questi riti.
Decisamente l’uomo moderno, stordito da secoli di illusioni legate al mondo
della materia, cerca di ritrovare una spiritualità perduta attraverso ciò
che pensa possa essere la giusta strada. Si pensa maldestramente che la
sofferenza (e la chiesa ha aiutato molto in tal senso) possa essere uno
strumento, e se anche lo fosse, di certo non può essere il solo.
Le religioni ed i ricercatori spirituali sono concordi nel dire che questa
epoca è un epoca particolare (apocalittica che in realtà significa di
rivelazione, di fine del kaliuga che nel buddismo significa di fine del
periodo di massimo allontanamento da Dio, nella new age come l’entrata
nell’era dell’oro intesa come un era millenaria di pace sulla terra) così di
questa particolarità temporale vi sono anche delle manifestazioni smisurate,
eclatanti di uomini che urlano la propria realtà, il loro essere, la loro
attuale natura.
Tutto questo disagio viene amplificato, perché viviamo in un tempo ed in un
pianeta con delle frequenze e con del magnetismo particolare. (ciò è dovuto
a vari fattori tra cui le tempeste solari) Situazioni che venivano create
volutamente, in altre epoche e civiltà, nei templi iniziatici tramite le
geometrie sacre ed altre antiche conoscenze. Tutto ciò affinché l’iniziato
potesse lavorare e dominare le sue paure.
Il problema attuale è che molti di noi non sanno nulla di tutto ciò e che
certe tipologie di informazioni non circolino attraverso i canali
convenzionali.
(consiglio la lettura di Greg Braden, per comprendere un po’ meglio quanto
vado dicendo).
Scarnificazioni, marchi a fuoco, peni divisi in due parti, chili di acciaio
disseminati in ogni parte del corpo, lobi con fori dai diametri enormi,
innesti sotto cute di sfere di silicone o di corna sulla fronte… tutto pur
di poter uscire da quel schema di disagio che si avverte interiormente.
Negli anni novanta si scomodò persino Mixer di Mamma Rai per venire a
filmare un paio di piercing (capezzoli e lingua) che feci in diretta TV nel
mio studio di Via Rigutti.
Il ragazzo, intervistato da Manuela Taddei sulle motivazioni che lo avevano
portato a farsi forare, confidò di avvertire un profondo senso di disagio
nella sua vita, una voglia impellente di uscire da un schema preconfiguarato.
E’ la storia di sempre che si ripete, gli stessi messaggi urlati con acuti
sempre più forti...
Da sempre le nuove generazioni, i giovani, ci urlano con tutto il loro fiato
che questo mondo non può essere vissuto in modo così innaturale: con guerre
sempre più numerose e crudeli per puri interessi economici, con
multinazionali che hanno il potere di devastare ed inquinare l’intero
pianeta, stando sempre immersi nel più scuro cemento e privi del contatto
con la madre terra e con il divino, pieni di paure, vigliaccheria e di
pregiudizi, vivendo ogni giorno della nostra vita contrariamente ad ogni
principio di amore e di unità.
Amore, armonia e pace che la nostra anima conosce bene e che la fratellanza
universale di cui siamo parte integrante ci ricorda con ogni mezzo.
Ogni giovane, ogni generazione di ogni epoca recente, vissuta in quella che
noi definiamo civiltà, ci ha urlato a modo loro tutto ciò.
In ogni epoca sono cambiate le modalità, i toni, il modo di manifestare il
conflitto e la dualità, ma di fondo con la musica, la pace ed i fiori, o con
il mitra, il sangue e le droghe, si sono raccontate le stesse verità.
Oggi gli stessi piercing che portarono mamma RAI sino a Trieste, non destano
alcun scalpore, nessun interesse, sono quasi banali...non c’e’ da
meravigliarsi basta che volgiamo il pensiero ai nostalgici capelloni o alla
minigonna.
Ogni volta quando guardiamo tutto ciò con gli occhi che hanno visto
parecchie primavere, scordiamo come manifestavamo noi gli stessi disagi.
Forse l’unica fortuna stava nel fatto che con molto meno dolore riuscivamo a
dare gli stessi messaggi. In compenso, in molte occasioni, la mano violenta
della legge era decisamente meno comprensiva, meno tollerante di quella
d’oggi giorno, e non esistevano i telefoni azzurri...
Io credo che tutto ciò avrà fine solo quando i genitori non avranno più
alcuna forma di aspettativa nei riguardi dei figli e quando l’amore
incondizionato prenderà il posto di quel malsano modo di amare che molte
generazioni hanno definito con un termine improprio la loro naturale
dipendenza alle proprie paure.
Di certo, nella nostra civiltà, mancano quei riti che i pellerossa
definiscono di passaggio. Riti che scandiscono ad esempio il momento in cui
un bambino diventa un piccolo uomo, e dal quel momento in avanti tutta la
tribù si rapporterà a lui in modo diverso da prima. Queste mancanze si
traducono nella nostra moderna società in una sorta di senso di insicurezza
generale che legato alla crisi del rapporto uomo donna, maschile e femminile
esaspera le insicurezze della gente.
Ho sentito parlare qualche addetto ai lavori e abbinare il piercing facendo
delle considerazioni sulla danza del sole. In effetti la danza del sole è un
rito, che prevede una sorta di piercing sui muscoli pettorali. Si narra che
Toro seduto la praticò prima della battaglia del Little Big Horn alla
ricerca della visione di ciò che sarebbe poi in realtà accaduto. Per
ignoranza o volutamente si omette di dire che dette pratiche erano e sono
riservate ad una tipologia di persone fortemente spirituali, che prima di
forarsi il petto si danza a digiuno per tre giorni facendo svariate capanne
sudatorie e che tutto ciò conduce l’uomo in uno stato alterato di coscienza
che dà un senso e giustifica il sangue che viene versato simbolicamente in
onore della madre terra, degli antenati e come auspicio di benedizione per
tutta l’umanità.
Tutto ciò è, a mio avviso, lontano anni luce dalla tipologia del piercing
attualmente praticato dagli addetti ai lavori, perlomeno di quelli di mia
conoscenza.
In America si dice si ricorra al piercing erotico genitale come sorta di
terapia per le coppie in crisi ed in cerca di nuove sensazioni, e che ciò
venga suggerito da qualche terapista. Il mio personale pensiero nei riguardi
del terapista ve lo lascio immaginare.
Per dirla tutta l’America è più di ogni altro luogo il terreno dove
maggiormente si vive l’opposto, il bianco ed il nero. Non a caso pratiche di
piercing e sado maso, scarnificazioni, eccessi e serial killer sono per il
momento importazioni d’oltreoceano poco sviluppate in Italia.
Non vorrei che nessuno pensasse che io discrimini o giudichi alcunchè.
Per me ogni uomo è e deve essere libero di manifestare se stesso in ogni sua
espressione, nei limiti ovviamente del rispetto della libertà altrui.
Mi fermo perché altrimenti vado avanti altre trenta giorni,
che ne dite…troppo mistico?
ottobre 2005 |